Le Tecniche

FOCHEGGIATORE CRAYFORD

SkyWatcher ED 100

(elviro inama)


Immagine 1

verso l'obiettivo

verso l'oculare

Leggere attentamente: prima di procedere alla rimozione della piastra accertarsi che l'ottica e tutte le parti meccaniche siano a posto e prive di difetti che possano richiedere la sostituzione del telescopio, se in garanzia. D'altra parte agire SOLO sulle viti evidenziate in rosso può essere sufficiente per regolare la frizione, dopo aver allentato la vite zigrinata di blocco del fuoco. Questo si deve fare comunque nel normale utilizzo del telescopio, anche in garanzia, perché l'allentamento della frizione deriva da un normale uso e dalle escursioni termiche.

Nell'Immagine 1 si vede la parte esterna della piastra con le manopole e il riduttore micrometrico di messa a fuoco. Il telescopio è messo in posizione sottosopra.

Ai quattro angoli ci sono le viti testa tonda a brugola (in figura mostrate in grigio): tengono fissata la piastra al corpo del focheggiatore.

> E' consigliabile lavorare tenendo il canocchiale su un piano: allo sblocaggio delle viti il tubo del focheggiatore esce liberamente e potrebbe cadere terra.

Sbloccare le viti ai quattro angoli ( 1,2,3,4 in grigio) e svitarle finché la piastra si libera: in questo modo si toglie la piastra con l'alberino collegato alle manopole di messa a fuoco.

ATTENZIONE: ciascuna vite è tenuta in sede all'interno da una rondelletta di gomma, le rondellette saranno molto utili in fase di rimontaggio per mantenere in sede le quattro viti d'angolo.

Il tubo una volta sbloccato cade fuori!!!


piastrina interna


Immagine 2

                                                                                            

La 'piastrina interna', Imm.2, è tenuta in sede dalle viti 5 e 6 testa tonda a brugola (Imm.1 in rosso) laterali, al centro della piastra principale, opposte al grano centrale '7' della piastra(Imm.1 in rossso).

In rosso, Imm.2, mostro i due fori filettati. Servono per bilanciare la spinta di frizione del grano 7 (freccia rossa) centrale. Poiché queste viti tirano la piastrina interna verso la piastra (dell'Imm.1), devono essere allentate per poter calibrare la frizione con il grano a brugola centrale.

Il grano centrale 7 in rosso della piastra (Imm.1) preme sulla piastrina interna (freccia rossa Imm.2) facendo frizione sull'alberino collegato alle manopole di messa a fuoco.

Sotto la piastrina (Imm.2) c'è un blocchetto sagomato (qui in rosso) con rivestimento in teflon, che funge da frizione.

Sulla piastra principale (Imm.1), il grano 8 (in giallo) posto centralmente sopra il grano centrale in rosso 7, tra le due viti superiori, serve per controbilanciare la spinta della vite a testa zigrinata 9 che blocca il tubo del focheggiatore, dopo la messa a fuoco.

NB_ le due viti testa tonda a brugola, poste sulla faccia superiore del corpo bianco del focheggiatore, tengono in sede la piastra con i qauttro cuscinetti a sfera di scorrimento. Vanno lasciate ben bloccate.

Per il rimontaggio: allentate tutte le viti che reggono la piastrina interna (Imm.2) e il grano in giallo, si fissa saldamente la piastra con le quattro viti d'angolo, provviste delle rondelle di gomma, con il tubo del focheggiatore e l'alberino già in sede.

Si procede poi a fissare il grano in giallo (non eccesivamente, si ferma contro il supporto bianco del corpo del focheggiatore).

Si regola la frizione con la brugola rossa centrale e si bilancia con le due viti rosse poste ai suoi lati.

Si mette in sede la vite a testa zigrinata di bloccaggio.

Nota: ho pure spianato la parte piatta del tubo del focheggiatore, poiché, essendo un po' concava, la frizione può piegare l'alberino che poggia solo su due bordi esterni [meglio attendere che la garanzia sia scaduta].
Come procedere:  http://www.youtube.com/watch?v=ofOSAMlqZWw&feature=relmfu

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La UAI (Union Astrofili Italiani) ha dato notizia di aver attivato una sezione dedicata all'astrofotografia. Come si ricava dal comunicato la sezione è nata "dopo alcuni mesi di intenso lavoro, splendidamente coordinato dall'entusiasta Gianni Benintende".
Questo è l'indirizzo della Sezione Astrofotografia.

Tecnica di ripresa con fotocamera digitale.
di Giorgio Peruzzi

 Attualmente fotografo con un rifrattore Vixen ED 114 f/5,3 su montatura GeminiG42,ma fino a pochi mesi fa con la montatura Vixen GP/DX, e ovviamente Canon EOS 20Da.
Premesso che bisogna esporre per un tempo sufficiente per fare emergere dal rumore generato dalla fotocamera i dettagli dell’oggetto, ritengo raggiunto questo scopo quando il picco dell’istogramma è compreso tra il 25 e il 40%, mai comunque oltre il50%.
Il tempo necessario per ottenere ciò dipende dal sito e dagli ISO, mentre il rapporto focale è fisso(5.3 nel mio caso).
Generalmente imposto la sensibilità a 800 ISO, faccio una posa di prova e ne valuto l’istogramma sul display sul dorso della fotocamera.
Una volta soddisfatto, sulla base del tempo totale di integrazione che ho inmente, deduco il numero di sub-esposizioni da riprendere.
Utilizzo gli ISO 1600 solo in combinazione con il filtro LPS, che allunga i tempi di esposizione di 2-3 volte.
A 400ISO sono sceso solo in occasione della ripresa di M44 per poter avere maggior dinamica, fermando l’esposizione quando il picco dell’istogramma si trovava tra il 15 e il 20% per evitare la saturazione delle stelle.
Spostandomi sempre in montagna per le serate di ripresa, a 1600 metri di quota circa, non ho mai avuto problemi causati dalle alte temperature; se mi fossi trovato in simili situazioni (diciamo temperature superiori a 15 gradi) avrei optato per ISO 1600 e brevi tempi di esposizione.
Viceversa con temperature basse (intorno allo zero) si possono utilizzare bassi ISO(400) e lunghe esposizioni per massimizzare la dinamica.
Lavoro solo con i file Raw, senza sottrazione automatica del Dark e senza pause tra una posa e l’altra (solo 10 secondi per permettere alla fotocamera di scaricare l’immagine nella memoria).
Infine per ridurre ulteriormente i disturbi originati dalla fotocamera, non uso le batterie dedicate ma una alimentazione esterna e tengo spenta la funzione di visualizzazione dell’immagine.
Molto sinteticamente spero di aver chiarito il mio modo di procedere nella ripresa di oggetti del profondo cielo.
Tutti i dati di ripresa accompagnano le mie foto nella gallery Profondo cielo.
Bibliografia:
-A Guide to Astrophotography with Digital SRL Cameras - di Jerry Lodriguss (CD book, sito web dell'autore)
-Il CCD in astronomia - Franchini Pasi  Nicolini - Nuovo Orione
-Guida ai CCD per l'astronomia - Plinio Camaiti - il Castello

Rendere neutro il fondo cielo.
di Giorgio Peruzzi

Credo che ci siano molti modi per rendere neutro il fondo cielo a seconda del programma che si sta utilizzando.
Posso descrivere il mio utilizzando Photoshop. E’ così semplice da risultare banale e probabilmente lo conoscete già.
Lo si potrebbe utilizzare sull’immagine finale al termine dell’elaborazione, ma non credo che sia la soluzione migliore.Io lo uso dopo aver effettuato lo stretching con le curve di Photoshop.
Procedo così:
in Photoshop tenendo aperta la palette INFO
1- clicco sullo strumento contagocce lasciandovi sopra il mouse per un momento, quindi seleziono lo strumento CAMPIONA COLORE.
2- Seleziono un quadrato di 5x5 pixel come dimensione del campione nelle OPZIONI STRUMENTI.
3-Scelgo un punto di campionamento del colore in un’area dell’immagine priva di stelle e di nebulosità e vi clicco sopra. Nella palette info verranno  visualizzati i valori di luminosità dei tre canali RGB.
4- Vado a IMMAGINE>REGOLAZIONI>LIVELLI
5- Seleziono lo strumento contagocce del punto grigio
6-Infine clicco con il contagocce in un’area vicina al punto di campionamento del colore. Si possono leggere i nuovi valori del fondo cielo nella palette info a fianco dei precedenti. Ora i nuovi valori sono pressoché uguali.

In una immagine come NGC 7000 si può presentare il problema di trovare un’area del fondo cielo priva di nebulosità con conseguente difficoltà ad ottenere un fondo cielo perfettamente neutro. Non resta che fare più tentativi utilizzando diverse aree scure, finché non si trova una soluzione soddisfacente.

Una volta che si è reso neutro il fondocielo, si può regolarne la luminosità portando i valori leggibili nella palette INFO tra 15 e 30. Questo è quello che io tento di fare.
In generale con questo procedimento si toglie l’inquinamento luminoso che è stato registrato, e il naturale colore rosso-marrone del fondo cielo dovuto all’airglow.

In realtà, per ottenere stelle e oggetti deep sky cromaticamente ben corretti, dovremmo prima di tutto fare il bilanciamento del bianco. Ma questa è un altra storia.
Buon lavoro.
La mie foto in questo sito. (nella finestra a discesa 'Cerca foto': > per autore: >)
Nota bilbliografica:
-Cap 5  Image Processing, Advanced Processing for RAW Images, 3.Adjust, Neutralize the Sky Backbround
del CD di Jerry Lodriguss: A Guide to Astrophotography with Digital SRL Cameras

... ... ...

White balance - Bilanciamento del bianco

Vi sono diverse tecniche per ottenere un bilanciamento del bianco (white balance) e del colore, necessarie per riprese CCD e Reflex digitale con filtro IR cut modificato, ma utili anche con Reflex non modificata. Una di queste tecniche l'ho applicata a questa ripresa di M13
Elviro Inama
Nota bene:
Altre notizie sul bilanciamento del bianco in questo lavoro di Crisian Buil.
Vedi anche il punto 4) della Lezione 29, tutorial di IRIS e le successive pag. 2 e 3 del tutorial.

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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE e indispensabile:

- Guida ai CCD in Astronomia
di Plinio Camaiti - Ed. Il Castello
- Il CCD in astronomia di V:Franchini, G:Pasi, M:Nicolini - Ed. Nuovo Orione
- Astronomia con la webcam di Albino Carbognani - Ed. Nuovo Orione
- reperibile in rete sul sito dell'autore il CCD A Guide to Astrophotography with Digital SLR Cameras di Jerry Lodriguss - dello stesso autore vi sono tutorial gratuiti Astrophotography Techniques e Digital Image Processing
- L'astrofilo moderno di M:Mobberley trad A:Carbognani - Ed le Stelle Springer
- The Handbook of Astronomical Image Processing - Ed. William-Bell - Richmond USA

Articoli su riviste:
- Le Stelle febb 2007: Come elaborare il cielo profondo di Giovanni Benintende
- Le Stelle mar 2007: Images Plus:indispensabile! di Alan Dyer
- Le Stelle lug  2007: Cielo profondo con fotocamere digitali di Chuck Vaughn
- Coelum: feb, mar, apr, 2007: Le digicam come strumenti scientifici di Roberto Calanca
- Le Stelle nov 2007: Elaborare immagini planetarie di Donald C. Parker

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