Osservazioni visuali
Uscita nel cuore della notte
Alta pressione a tutta manetta, cieli tersi ma… luna
incombente fino a tardi. Dormo un po’, sveglia nel cuore della notte a via sui
monti! Un sito di sogno sui Lessini, 360° di visibilità. Monto il possente dob,
collimo e preparo oculari e laptop mentre la luna si avvia a coricarsi. Buio e
sono pronto. Un programma ardito, fatto di oscuri globulari da cercare
pazientemente e ancora più pazientemente cercare di intravedere. Quali? Non ha
molta importanza, anzi, meglio non nominarli. Mi sono già capitate bordate di
critiche e d’incredulità, altrove, non qui, ma mi è bastato. Sembra impossibile
che una passione così pura come l’astronomia stimoli diatribe anche aspre, ma è
così. Che importa? Quello che conta è essere sotto il cielo stellato, su di un
monte che sembra toccarlo e dal quale si spazia tutto attorno. Il silenzio è
massimo, la pace anche. La natura ha lavorato più di tredici miliardi di anni
per creare quelle meraviglie che ora godo gratis, senza alcun merito mio. E
posso viaggiare nello spazio e nel tempo solo accostando l’occhio all’oculare
di uno strumento che è nato dal genio di Galileo, riconcepito da quello di
Isacco, genialmente aggiornato da John Dobson, costruito da Cesare, un valente
artigiano, su ottiche di un altro John, patron della Galaxy. Tutto ha concorso
a donarmi la beatitudine di questo momento che vorrei durasse per sempre.
Finiti i globulari osservo alcune galassie vicine, ai margini della visibilità.
Poi mi rifaccio con M 104, la Sombrero, nel pieno fulgore di tutta la sua
gloria. Un’occhiata a Cor Caroli e poi ad un passo, su M 3, il grande
globulare. Inizia ad albeggiare. Sono completamente appagato. Smonto ed è
chiaro. Prendo la strada del ritorno e tra poco sarò di nuovo nel fragore del
traffico, ma con immagini e ricordi che resteranno con me per sempre. Una
serata osservativa come tante altre (questa è la 70^ con il grosso dob) eppure
ogni volta diversa. La levataccia valeva la pena! Lorenzo
